Gisella, la mamma blogger di mammagisella, dopo averci raccontato la sua esperienza di allattamento doppio con i suoi due gemelli, ci regala un altra storia emozionante. Intervista sua mamma Agense, che negli anni ’70, mentre allattava il suo primo figlio, riuscì a donare il latte anche ad un altro bimbo.
Ciao mamma racconti alle mamme di Allattando di quando negli anni ’70, mentre allattavi il tuo primogenito, offrivi il tuo latte anche a un altro neonato?
Era il 1972, ero diventata mamma per la prima volta. Una gioia meravigliosa, nonostante un parto lungo e difficile. Una sera mio marito, rincasando, mi racconta della moglie di un suo amico che non poteva allattare il suo bambino poiché aveva dei seri problemi alla vista. Conoscevo le virtù del latte materno e immaginavo la frustrazione di quella donna. Proposi a mio marito un incontro con quella coppia di amici. Avevo latte in abbondanza e ricordo che, quando io ero bambina, le nostre mamme allattavano spesso anche più di un neonato. Le avrei proposto di usare il mio latte per alimentare il suo bambino, almeno per i primi mesi di vita.
Così iniziò la nostra storia di solidarietà tutta al femminile. A ogni poppata, mi tiravo il latte anche per quell’altro bambino. Avevo latte in abbondanza e poi, si sa, più latte produci, più se ne riforma.
Negli anni ’70 i media hanno cominciato a spingere per il business del latte artificiale. Perché, secondo te, il latte materno era un bene prezioso e decidesti di donarlo?
Ero consapevole dell’importanza del latte materno come elemento ricco e sostanzioso per l’alimentazione dei neonati. E’ vero, in quel periodo tanti pediatri spingevano per il latte in polvere. Io ho ascoltato il mio cuore: mia mamma, a sua volta, aveva allattato ognuno dei suoi 10 figli!!!
Io di latte ne avevo in abbondanza. Scegliere di donarlo mi è sembrata una cosa naturale.
Quali emozioni/sensazioni provavi in quei momenti?
Gioia. Mi sentivo realizzata come donna. Tiravo il latte e lo mettevo in un biberon per quel bambino. Mio marito ogni sera glielo portava a casa. Per me era come avere un altro figlio.
Credi che la solidarietà fra mamme e l’aiutarsi reciprocamente di cui ci racconti oggi si sia perso? E, se sì, per quale motivo?
Sì, oggi siamo più individualiste. Credo che la solidarietà si sia persa quasi del tutto. E poi le giovani donne non accettano consigli.
Hai più rivisto quel bambino?
Finita l’esperienza da balia, l’ho rivisto in occasione della sua Prima Comunione. Adesso non lo riconoscerei più.
Se lo incontrassi oggi, che cosa gli diresti?
Gli direi: “Ti è piaciuta la mia pappa?” (ride).
Io ho vissuto l’esperienza di un allattamento doppio con i miei due gemelli. Pensi di avermi influenzata con il tuo vissuto di allattamento doppio (ancorché non gemellare)?
Sì, penso di averti influenzata positivamente.
C’è qualcosa che vuoi dire alle giovani mamme di oggi?
Sì. Vorrei dire loro che il latte materno è un toccasana per i neonati. Non c’è latte artificiale che tenga. I bambini crescono sani ed è l’alimento più completo e naturale che esista. A coloro che decidono di non allattare perché temono che il seno si rovini dico sempre che il seno, terminato il periodo di allattamento, torna alla normalità. Ho quasi 70 anni, ho allattato due bimbi miei e uno in aggiunta e ho ancora un bel seno.
Grazie mamma per la tua testimonianza. Hai qualcosa da aggiungere?
Sì. Una curiosità. Ho avuto tuo fratello a 25 anni e te a 29. Ai tuoi 4 mesi, la pediatra, mi disse che il mio latte non era più nutriente. Che non era idoneo e che non avrei potuto continuare ad allattarti esclusivamente al seno. Insomma, una donna di 29 anni veniva già considerata vecchia.
Nonostante mi avesse detto di interrompere l’allattamento, io ho fatto di testa mia, ho continuato ad allattarti fino ad oltre il tuo primo compleanno.
Tu e tuo fratello siete cresciuti forti e sani e vi siete ammalati davvero di rado.
Grazie mamma, per la bella e istruttiva testimonianza.
Grazie a voi…
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