Fasciare i neonati, o swaddling, è una “pratica” antica che sta tornando di moda, ma quali sono i benefici e quali i rischi?
Quando è nato il mio fagottino, abbiamo avuto qualche difficoltà da affrontare i primi giorni e senza entrare in merito alle problematiche, un angelo di fisioterapista mi ha consigliato di fasciarlo. Mi ha fatto vedere come fare con un lenzuolino dell’ospedale e anche se mi sembrava di “imprigionarlo”, mi sono resa conto quanto potesse essere utile questa tecnica.
In realtà non è durata molto, perchè nei dodici lunghissimi giorni di ospedale, non l’ho mai lasciato un secondo, praticamente stava sempre in braccio a me e noi facevamo la: “pallina”. In pratica lo “raccoglievo” tra le mie braccia in modo che fosse super contenuto e si raggomitolasse come un gattino.
Non posso negare però la realtà: fasciare un neonato nel modo giusto può essere davvero utile.
Ritengo però che come in tutte le cose vadano valutati pro e contro, momenti e contesto. Per quello che mi riguarda penso ci siano dei momenti e delle situazioni in cui può essere utile fasciare un neonato, ma tenerlo stretto stretto in braccio non ha eguali! Bisogna considerare l’età del piccolo, nei primi giorni non fa grandi movimenti e lo swaddling non può dare un senso di costrizione, successivamente invece può non essere indicato. Anche il clima influisce molto, non si deve mai surriscaldare un neonato è davvero importante.
COME FASCIARE I NEONATI:
Fasciare i neonati può sembrare complicato, ma è più semplice di quello che si può pensare.
Basta utilizzare un telo quadrato morbido, i più indicati a tale scopo sono quelli di mussolina di cotone, ma esistono anche delle fasce create appositamente per lo swaddling, che si chiudono con il velcro o la zip.
Io mi sono innamorata dei teli di mussolina di aden + anais, perchè possono essere usati in tantissime situazioni anche quando il bimbo cresce e sono davvero di una qualità eccezionale.
Usando il quadrato di cotone, ci sono dei semplici passaggi da seguire per eseguire una fasciatura corretta:
1. Piegare lo swaddle formando un triangolo e posizionare il neonato al centro
2. Tenere il braccino destro a fianco del corpo leggermente piegato e prendere l’angolo corrispondente del telo facendolo passrare saldamente sopra il braccino e sopra il corpo, fissandolo sotto il corpo del neonato, lasciando libero il braccio sinisitro.
3. Piegare l’angolo in basso dello swaddle verso l’alto sopra i piedi del bimbo e fissarlo nella parte superiore della fasciatura.
4. Posizionare il braccio sinistro a fianco del corpo leggermente piegato, prendere la parte libera del telo e
Ecco un bel video esplicativo preso dal sito di aden + anais:
VANTAGGI E BENEFICI DELLO SWADDLING: FASCIARE I NEONATI
Abbiamo già parlato dell’esogestazione e di quanto sia importante per un neonato il senso di contenimento. Mettiamoci nei suoi panni, da un ambiente, caldo, liquido, buio, ovattato, confortevole, raccolto dove il rumore più forte è la voce della sua mamma, si ritrova alla luce, all’asciutto, al freddo, con mille rumori e uno spazio enorme intorno a sè….
Credo che quasi tutti conoscano il riflesso di Moro, che hanno i neonati: si tratta di una reazione di soprassalto che si manifesta con un’improvvisa apertura delle braccia, al sopraggiungere di stimoli esterni, ad esempio un rumore improvviso o quando si adagia in posizione supina. Si pensa che questo movimento, accompagnato anche dall’apertura delle manine sia un modo per cercare la mamma e di “toccare” le pareti dell’utero che fino a poco tempo prima lo contenevano.
Fasciare un neonato permette al piccolo di stare raccolto e calmarsi, ho visto tanti piccolini smettere di piangere quasi instantaneamente una volta fasciati e aiuta anche il sonno. La posizione forzata a pancia in su è inoltre, quella raccomandata per ridurre il rischio di SIDS.
RISCHI DELLO SWADDLING: FASCIARE I NEONATI
Il rischio dello swaddling è quello che si creino problemi nello sviluppo delle anche dei piccoli, perchè la posizione “costretta” potrebbero portare ad anomalie nello sviluppo dell’anca, ma questo non avviene se la fasciatura viene effettuata in modo corretto. Le gambine dei piccoli non devono essere mai chiuse ermeticamente e pressate insieme. La fasciatura non deve pertanto impedire che le gambe del bimbo si pieghino, perchè il naturale sviluppo delle articolazioni dell’anca è garantito da questa posizione. L’idea è quella di contenere, non di irrigidire e bloccare!