Ciao Raffaella, la tua vicenda sta diventando virale e noi di Allattando non potevamo non farti qualche domanda al riguardo! In realtà non vorremmo approfondire nel dettaglio quanto successo nel locale che ha portato al tuo allontanamento di cui già tanto si è parlato. Vorremmo sapere quello che è successo dopo. Quando hai deciso di organizzare il flash mob e cos’hanno detto le altre mamme?
Dopo la vicenda mi sono confrontata con La Leche League, Lega per l’Allattamento Materno e alcune amiche. Dal dialogo è emerso che l’Italia è priva al momento di una legislazione a tutela dell’allattamento in luoghi pubblici ed è così che è nata l’idea di andare ad allattare davanti al locale con il solo scopo di creare sensibilità sull’argomento.
La mia storia è la realtà di tante donne che si fanno il problema di uscire di casa con i loro bambini perchè poi devono allattarli e si sentono a disagio nel farlo in luoghi pubblici e al lavoro oppure quella di mamme che vengono giudicate scandalose ed esibizioniste perchè scoprono il seno per dare nutrimento ai loro bambini. A seguito della mia esperienza molte donne si sono raccontate e molte hanno avuto il coraggio di denunciare episodi analoghi, in tutta Italia e con una certa frequenza che prima d’ora non si era registrata.
Ho ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà e tanti complimenti per aver avuto il coraggio di raccontare la mia storia davanti a milioni di italiani.
Non mi era mai capitato di sentirmi insultare per questa ragione. Stella, la mia primogenita, l’ho allattata 23 mesi, anche durante le attività lavorative e in molte circostanze e luoghi diversi.
Penso che la vicenda che ho vissuto in prima persona debba diventare un’occasione per riflettere e porsi delle domande.