Seminario A.I.C.I.P./Philips Avent “Ritorno a casa: i primi giorni del neonato”

Primo giorno della settimana mondiale per l’allattamento materno: primo appuntamento! Si è tenuto il 1° ottobre all’hotel Crivi’s di Milano, il seminario sull’allattamento: “Ritorno a casa: il nutrimento della famiglia” i primi giorni del neonato, organizzato da A.I.C.I.P. in collaborazione con Philips Avent, che al termine dell’incontro ha salutato tutti i partecipanti con omaggi e opuscoli informativi.

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Il Dr Arturo Giustardi, Medico-pediatra neonatologo, la Dott.ssa Monika Stablum, infermiera pediatrica e terapista pre e post neonatale, la Dott.ssa Claudia Giustardi, Sociologa e family coach, hanno tenuto un incontro veramente interessante e coinvolgente.

Tante le future mamme presenti, ma la sorpresa più bella anche tanti papà. Uno degli argomenti emersi è stato proprio il ruolo del papà in gravidanza, post parto e allattamento, addirittura vengono tenuti corsi dedicati ai soli papà: una figura tutt’altro che marginale all’interno del precario equilibrio di una neo famiglia. Personalmente questo è stato uno degli aspetti che mi ha colpito maggiormente, in quanto sono tante le mamme che lamentano poco sostegno dal compagno durante l’allattamento. L’abbiamo detto più volte, allattare può non essere una passeggiata e avere l’appoggio di chi abbiamo accanto, può essere determinante per la buona riuscita del percorso che si sta intraprendendo!

In questo articolo non voglio porre l’attenzione sui tanti aspetti tecnici che pur sono stati trattati in modo esaustivo e competente, ad esempio l’attacco del bimbo, problemi frequenti quali ragadi, quante poppate, per quanto tempo… Ho trovato questo incontro molto interessante, perchè ha posto l’accento anche e soprattutto su quello che è il lato più coinvolgente e di questo vi voglio parlare. Si è parlato di legame, contatto, bonding, supporto… tutto ciò di cui secondo me una neo mamma in particolare, ma in realtà tutta la famiglia, ha bisogno.

Gli esperti hanno spiegato come sia importante ascoltare il pianto del neonato e che spesso può essere solo un semplice modo di comunicare e di richiedere affetto.  In una società dove veniamo martellati da consigli non richiesti che spesso fanno vacillare la sicurezza di una mamma, in cui viene condannata la semplice richiesta di contatto e coccole, sentire parlare di co-sleeping. babywearing, massaggi… da figure competenti, fa davvero piacere!

Durante il seminario è stato ben spiegato che tutto questo non significa viziare i nostri bimbi, ma rassicurarli e in questo modo la mamma riesce ad ascoltare il suo istinto materno che spesso viene meno per lasciar posto alla valanga di opinioni da cui viene travolta al suo rientro a casa.

Più cuore, meno tecnica!

Si è parlato tanto del “contenere“, spesso i bimbi fasciati nel loro lenzuolino, portati in fascia, abbracciati con manine e piedini “raccolti” si calmano più facilmente e si sentono protetti. In ospedale e anche tornata a casa, mi ricordo che quando il mio piccolo fagottino piangeva, lo prendevo in braccio e mentre lo stringevo a me, gli dicevo “facciamo la pallina”, praticamente lo tenevo avvolgendolo tutto, mani e piedini compresi (da qui la “pallina”) e solo così lui si calmava. Non me lo aveva detto nessuno, era istinto e funzionava!!!

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Alle neo mamme e papà è stato chiesto di provare a immaginare la loro giornata tipo al ritorno a casa dall’ospedale col neonato, scandendo le differenti ore del giorno. Questo “esercizio” è stato proposto anche durante il mio corso preparto ed è emozionante e sorprendente vedere come la maggior parte delle coppie abbia la stessa idea di “giornata tipo”. Il neonato mangia, dorme, “gioca”, la mamma mentre lui dorme fa le faccende domestiche e prepara pranzo e cena, o si fa una doccia, il papà collabora prima e dopo il lavoro… Tutto questo, essendo ormai mamma di un bimbo di 15 mesi, mi ha fatto sorridere e mi ha intenerito allo stesso tempo: sapere che poco più di un anno fa ho scritto le stesse cose al corso preparto mi ha quasi commosso! Quello che viene spontaneo dire a queste mamme è che il primo periodo il bimbo non avrà orari, mangerà… sempre, piangerà… spesso e che non solo non avranno il tempo di fare le faccende domestiche, ma che saranno disposte a tutto pur di riuscire a fare una doccia!

A tal proposito un altro aspetto che è emerso è quello delle visite e della collaborazione che arriva al di fuori della triade. Le mamme e i papà dovranno imparare a chiedere una mano se ne avranno bisogno e dovranno anche imparare a “proteggere” il proprio nuovo nucleo dall’affettuosa invadenza di chi vorrà vedere il piccolo. Nonne, zie, amiche saranno utilissime nel portare pasti pronti, nel portare via panni sporchi e riportarli lavati e stirati, nel fare una po’ di spesa… avranno tanto tempo per tenere in braccio il neonato in un secondo momento, ma tornati a casa quello che serve alla nuova famiglia è un aiuto concreto, così sarà la mamma che potrà avere il privilegio di “spupazzarsi” il bimbo e la nuova famiglia avrà il tempo che serve per conoscersi e imparare a capirsi!

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Le informazioni ricevute sono state tante, alcune note, altre meno: il ruttino non è obbligatorio, il latte materno tirato può stare a temperatura ambiente 8 ore, in frigo 4 giorni, in freezer 6 mesi, assolutamente non va riscaldato al microonde (questo vale anche per il latte artificiale), fondamentali per le ragadi sono i paracapezzoli in argento, molto utili le coppette che raccolgono il latte, le posizioni migliori per allattare sono quelle più intuitive e che permettono anche alla mamma di essere comoda.

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L’aspetto emerso però, a mio avviso più rilevante è stato l’importanza di prendersi una pausa… tutti!!

La mamma non deve accentrare tutto su di sè, deve permettere al papà di… fare! La coppia imparerà insieme come si diventa genitori e in questo modo entrambi potranno prendersi delle pause. Il papà quando il neonato è con la mammq, ma anche la mamma potrà tirare il latte e “staccare” un attimo, perchè il papà saprà come cambiare il bimbo, come dargli il latte, come prendersi cura di lui… e lei potrà avere dei momenti “suoi”! Anche il neonato può aver bisogno di fare delle pause e restare con se stesso, bisogna provare a frenare in certi momenti il nostro desiderio-necessità di tenerlo in braccio per permettergli di prendersi la sua pausa. Ed infine è importane anche che la coppia stessa abbia il suo momento di pausa, anche solo per un caffè e i nonni possono essere di grande aiuto in queste occasioni!

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Sono stati mostrati alcuni video molto interessanti come quello inerente al breast crawl, in cui si vede come un bimbo appena nato “scala” la su mamma per arrivare al capezzolo. Divertenti anche alcuni video sui neonati imitatori, in cui bimbi molto molto piccoli, cercano di emulare le smorfie dei genitori e dolcissimo quello che mostra cosa fa un feto nella pancia della sua mamma!

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Mi ha fatto molto piacere partecipare a questo incontro e come sostengo da tanto, credo che alla base di un buon allattamento ci siano informazione, volontà e istinto. Corsi come questi danno tanti spunti ed elementi concreti per poter riuscire ad avere un rientro a casa sereno e felice, per questo consiglio a tutte le future mamme di prendere parte ad appuntamenti come questi, purchè tenuti da figure competenti come gli esperti dell’ A.I.C.I.P. Potranno avere tante utili informazioni e soprattutto tante risposte ai loro leciti dubbi. Fondamentale per l’ottima riuscita di questo corso è stata la semplicità, la simpatia, la competenza di chi ha esposto i diversi argomenti con un linguaggio comprensibile e chiaro. Uno degli aspetti più importanti è stato proprio il poter interagire, fare domande, confrontarsi… questo vale molto più di mille “sterili” notizie apprese da altre fonti seppur autorevoli come testi scientifici.