Eccomi qui… Sono Monica, la mamma di Gaia nata il 28 giugno con cesareo molto dopo il termine, la nostra è stata una gravidanza a rischio sin dalla seconda settimana perché lavoro in un negozio sportivo della grande distribuzione e la mia mansione di responsabile era troppo gravosa.
Una volta nata la mia bimba, la montata lattea è arrivata tardivamente e Gaia ha avuto un grosso calo fisiologico…da 4 chili è passata a 3,5 kg ma mi sono sempre rifiutata di darle latte artificiale perché lei era la mia unica opportunità!
A causa del ciuccio impostomi da mia suocera perché “così impara a succhiare ” la bambina ha avuto un ittero da fame ed io le ragadi al seno. Gaia ha dovuto fare fototerapia per un giorno ed io nel frattempo ho cercato di curare le ragadi, per quanto possibile ed ho iniziato ad informarmi! Ho tolto il ciuccio a due mesi e da allora l’allattamento è proseguito in modo eccellente… ora siamo a 7 mesi e mezzo, a 10 kg e 70 cm!
Ho mandato letteralmente a quel paese chi dava consigli non richiesti e mia suocera non vuole tenermi la bambina quando non vado al lavoro perché senza ciuccio come fa a dormire?
Insomma… lo sapevate no che il mondo ruota attorno al ciuccio!!!
Il primo febbraio dopo uno svezzamento ben avviato ho ricominciato a lavorare, ovviamente 30 ora anzichè 40, che considerano il tempo per andare e tornare dal posto di lavoro, sono 7 ore al giorno!
Non avendo mai avuto l’ausilio di nessuno ed essendomi occupata di mia figlia 24 h su 24 sola, ero preoccupatissima! Mi chiedevo come avrebbe fatto senza di me al nido, il pomeriggio con il papà, il week end con la mia mamma. Gaia si addormentata solo con il mio seno, non l’avevo lasciata con nessuno MAI nemmeno per mezz’ora, i suoi sonnellini erano per me l’unico momento in cui potevo dedicarmi ad una doccia, ai capelli, all’aspirapolvere… Insomma totale simbiosi!
Una settimana prima di lavorare ho iniziato con l’inserimento al nido, prima mezz’ora, poi tre quarti d’ora, poi direttamente tre ore: Gaia si addormentava in braccio alle educatrici, senza alcun problema, mangiava il suo yogurt e rifiutava il mio latte nel bicchiere…
E fu così che non ho più portato il mio latte congelato: LEI ASPETTAVA ME! Appena torno a casa non posso nemmeno togliermi la giacca, posso solo sbottonarla e lei incontra il suo primissimo amore:la tetta di mammà!
E che sia mattina o pomeriggio trascorre le sue ore giocando con me e attaccandosi al seno… recupera il tempo perduto…
Il padre ha provato un giorno a dirmi:”dobbiamo comprare un biberon per i momenti difficili quando ci sono solo io” Gli ho spiegato che nostra figlia non sa nemmeno cosa sia un biberon, beve dal bicchiere e il biberon per lei sarebbe una forte regressione e penso che non lo accetterebbe mai…
Ecco con lui ora si addormenta con un pacco di fazzolettini in mano e la sua ninna nanna preferita è “alla fiera dell’est” di Branduardi…
Fine della nostra bellissima storia d’amore!