Isabella, donatrice di latte materno presso la Banca del latte della clinica Mangiagalli di Milano, attraverso il progetto Nutrici, ha accettato di raccontare la sua esperienza, rispondendo alle nostre domande.
Come va il tuo allattamento in generale, o meglio quello della tua piccola Bianca?
Sono stata fortunata, con il contatto pelle a pelle Bianca ha trovato subito il seno e appena nata si è attaccata.
Non abbiamo mai avuto grossi problemi: a parte i dolori dei primi giorni, risolti anche grazie alle coppette d’argento, l’allattamento è sempre stato un bel momento, in cui io e Bianca torniamo ad essere una cosa sola. A volte può essere stancante, soprattutto di notte, ma è sempre una sensazione bellissima, ancora adesso.
Come sei venuta a conoscenza di questa iniziativa e perché hai deciso di aderire e diventare quindi donatrice?
Ho letto i manifesti e gli opuscoli che circolavano in ospedale, appena ne sono venuta a conoscenza ho subito pensato che fosse una bella iniziativa.
Una volta tornata a casa e trovata una sorta di “regolarità” con Bianca mi sono resa conto di avere tanto latte anche dopo le poppate della bimba e parlando con il mio compagno abbiamo ripensato all’opportunità di aiutare altri bimbi. Ho chiamato la Banca del latte e abbiamo subito fissato l’appuntamento per l’incontro conoscitivo una volta rientrati dalle vacanze.
Hai dovuto fare una sorta di “controllo idoneità”?
Niente di invasivo! Al primo incontro (di gruppo) presso la Banca del latte ho compilato un questionario, giusto qualche domanda sulle mie abitudini quotidiane (alimentazione, fumo, alcool…). Dopo aver ascoltato una breve spiegazione sull’attività della Banca, alle mamme interessate è stato chiesto di tirare 10 ml di latte da far analizzare.
Come funziona dal punto di vista pratico il progetto Nutrici? Ci racconti la tua routine?
Una volta analizzato il mio latte e stabilita quindi l’idoneità alla donazione, mi ha chiamato Antonella, l’ostetrica che segue noi mamme donatrici e insieme abbiamo fissato un incontro, è venuta direttamente a casa e mi ha portato tutto il necessario: tiralatte, biberon, etichette e termometro per il freezer (per controllare che la temperatura sia sempre corretta).
Già dal giorno dopo il nostro incontro è iniziata la mia nuova routine da donatrice: la mattina quando Bianca si sveglia fa la sua poppata e subito dopo inizio a tirare il latte. Durante la giornata, quando riesco, cerco di tirare un po’ di latte prima e un po’ dopo la poppata, raccogliendo tutto in un unico biberon. A fine giornata, prima di andare a letto, preparo il biberon con la raccolta del giorno applicando l’etichetta con la data e il quantitativo e lo congelo.
Quando non ho più spazio in freezer chiamo l’ostetrica e fissiamo la data per il ritiro: Antonella viene a trovarmi, scarica i dati del termometro per controllare che il latte sia stato conservato bene, prende i biberon pieni e me ne lascia altri vuoti!
Hai avuto dubbi o problemi?
La raccolta non è mai stato un problema, ma settimana scorsa mi è stato prescritto un farmaco per curare una congiuntivite che non sarebbe stato compatibile con l’allattamento e quindi con la raccolta. Ho chiesto quindi consiglio ad Antonella su come poter passare con la mia bimba, anche solo per 10 giorni, dal seno al latte artificiale. Ottimi consigli, che poi per fortuna non sono serviti perché ho trovato un altro farmaco e ho potuto continuare con la mia routine!
Per qualsiasi dubbio o problema, sia con la raccolta sia con l’allattamento, so che posso contattare l’ostetrica Antonella, che è sempre disponibile.
Come ti stai trovando?
Molto bene, l’impegno richiesto è davvero poco perché la Banca si occupa di tutto e non richiede un quantitativo minimo, raccolgo quello che posso e quando posso perché so che anche quella che per me può essere una piccola dose di latte può aiutare tanto.
Cosa si prova, quali sono le tue sensazioni ed emozioni riguardo a questo tuo percorso?
Sono molto felice, mi fa piacere pensare che il mio latte può aiutare bimbi in difficoltà e che la mia bimba, al momento figlia unica, ha dei fratellini e delle sorelline di latte sparsi in giro per la città! ☺
La cosa che mi ha positivamente impressionato al momento della mia prima donazione è stato scoprire quanto effettivamente si potesse aiutare con molto poco: in una settimana ho raccolto per la Banca un quantitativo di latte pari alle poppate di un giorno della mia bimba (circa 860ml) senza neanche rendermene conto.
Ho poi scoperto che un neonato con peso intorno ai 500gr mangia circa 5ml a pasto (quindi 20ml a giorno): anche poche gocce di latte possono coprire il fabbisogno di un solo neonato per tanti giorni.
Cosa consigli alle mamme che vorrebbero intraprendere il tuo percorso di donatrice, ma non sono sicure?
Di stare tranquille: la raccolta del latte non richiede tanto tempo, e non avendo una richiesta minima di latte le mamme si possono sentire libere di donare quello che riescono e il personale della Banca è sempre disponibile.
Hai avuto modo di entrare in contatto con qualche mamma a cui hai donato il tuo latte per suo figlio?
No, non si è mai presentata l’occasione… ma sarebbe bello!
Lo rifaresti?
Assolutamente SÌ!