Abbiamo chiesto a Francesca (Frappi per tutti), una giovane mamma e una delle “Admin” più famose e amate tra i gruppi di mamme su Facebook, come ha deciso di diventare Peer Counselor e quale percorso ha dovuto seguire per diventarlo. Ecco come si racconta ad Allattando:
“Ciao, sono Francesca,
Ho 23 anni e vengo da Palermo… sono mamma di Elia, un principino che il giorno 19 novembre ha compiuto un anno… nonostante io sia una mamma giovane a tempo pieno faccio tante altre cose. Ho terminato la scuola di estetica e gestisco un gruppo su Facebook “pancine, mamme & bimbi OMS“ che ha superato i 17.000 utenti e siamo in continua crescita.
Il gruppo era gestito da un’altra ragazza che lo “diede” a me in quanto non si sentiva più di gestirlo… ma era pιù piccolo e regnava il caoѕ. Prendendolo in mano ho apportato delle modifiche, ho stilato un regolamento ben preciso ed è diventato un gruppo che sostiene le normative OMS ed è assolutamente pro allattamento al seno. Da quel giorno siamo cresciute tantissimo!
Io mi ritengo una mamma molto ad alto contatto… pratico il Babywearing da quando Elia aveva 4 mesi… facciamo co-sleeping e non riusciremmo, il mio compagno ed io, a immaginare di dormire una notte senza Elia nel nostro lettone… ma non sono sempre stata così. La mia gravidanza non è stata programmata, è arrivata e ha cambiato e stravolto totalmente le nostre vite… positivamente! Da quando ho saputo di essere incinta ho sentito il bisogno di migliorarmi, crescere, informarmi… per poter crescere Elia nel migliore dei modi. Il mio cammino ha avuto inizio al corso preparto che feci all’ospedale Bucchieri La Ferla di Palermo, lo stesso ospedale dove siamo nati io e il mio compagno e dove poi è nato Elia.
Grazie a quel corso ho capito di avere una concezione e conoscenza sbagliata di tante cose, specialmente sull’allattamento, decisi allora di approfondire la tematica. Ho cominciato a frequentare associazioni, gruppi di ascolto, convegni e altro… allatto da 12 mesi e attualmente non abbiamo intenzione di smettere… tramite il gruppo ho cominciato ad aiutare tante mamme bisognose di informazioni e appoggio, così ho deciso di voler diventare una figura riconosciuta, che potesse dare le giuste informazioni alle mamme: una Peer Counselor!
Tramite la Dott.ssa Federica Ventura (presidentessa dell’associazione “famiglie per mano” di Palermo) sono venuta a sapere di un corso per diventare appunto Peer Counselor e beh… non me lo sono fatta ripetere due volte! “Peer Counselor” significa consulente alla pari, per diventarlo si deve essere mamme e avere alle spalle un’esperienza di allattamento. Essere una Peer significa dare sostegno alla mamma, ascoltare e aiutare… ma più di tutto far scoprire ad ogni mamma le proprie potenzialità, fare un “lavoro” di empowerment.
Il corso che ho seguito io è stato organizzato in modo ottimale, tre giornate piene, venerdì, sabato e domenica. Le lezioni sono state tenute dalla Dott. ssa Federica Ventura, dalla Dott. ssa Sonia Levantino (ostetrica in libera professione dell’associazione “zucchero e miele“), dalla Dott.ssa Regina Masaracchia (consulente IBCLC e presidentessa dell’associazione “circolo di Eva“) e dal Dottor Giuseppe Giordano (neonatologo).
Abbiamo avuto delle parti di teoria, altre in cui abbiamo svolto delle attività divise in gruppi e abbiamo avuto anche l’onore di ascoltare delle neo mamme, venute a lezione proprio per far capire ad ognuna di noi come impostare una consulenza. Si fa poi un tirocinio e si riceve un attestato e si diventa una Peer Counselor!
E’ stata un’esperienza davvero bella, sicuramente ho appreso tanto, specialmente ho imparato a riconoscere i miei limiti! Il mio cammino non finisce qui, nella vita non si finisce mai di imparare, sicuramente adesso la mia vita ha dei tasselli in più ed essere diventato mamma da giovane, mi ha dato la possibilità di avere più tempo per capire chi sono e cosa voglio. Sicuramente voglio il meglio per il mio bambino e aiutare tutte le mamme che ne hanno bisogno, far capire che l’allattamento è un processo naturale e far credere le mamme in loro stesse e nei loro bambini.”