Ripetiamolo insieme come un Mantra: l’attacco al seno del neonato è fondamentale!
Quasi tutti i problemi legati all’allattamento partono da un attacco al seno scorretto e la cosa più importante è che spesso non si sa che il bimbo non si sta attaccando bene e si cercano le cause delle diverse difficoltà altrove, senza ovviamente trovarle.
Tutti i dubbi di una neomamma in allattamento (e credetemi sono e saranno tanti), sono sicuramente leciti, ma spesso ce li poniamo perchè ci trovano in situazioni difficili dovute proprio al fatto che l’attacco al seno del piccolo è sbagliato.
Iniziamo con le domande che riguardano la quantità di latte prodotto (sarà troppo, troppo poco…) e una volta che la montata lattea fa il suo trionfale ingresso iniziano i dubbi sul peso del bimbo, le tabelle di crescita OMS diventeranno le nostre migliori amiche (cresce poco, cresce tanto, non cresce…), poi iniziamo a chiederci come deve essere la durata e la modalità delle poppate (sta attaccato tanto, si stacca di continuo, non vuole attaccarsi)… Tutto questo è giustificato dalle ansie da neomamme (spesso col secondo siamo moooolto più easy!), ma la vera cosa da chiedersi per essere certi di avviare in modo giusto l’allattamento è se l’attacco al seno è corretto.
Quindi il mio personalissimo consiglio è di accertarci prima di questo e poi pensare al resto!
Ok, ma a questo punto direte, non ho mai allattato, è il mio primo figlio… cosa ne so io di come deve essere l’attacco al seno?
Ci sono dei punti chiave da tenere presente per verificarlo e dei piccoli “trucchi” o meglio delle osservazioni da fare.
Partiamo dall’apertura della bocca, il piccolo deve mangiarsela la tetta!!! Non deve prendere solo il capezzolo, ma gran parte del seno. Per invogliare il bimbo ad aprire la bocca come quando sbadiglia (il classico “apri grande” del dentista per intenderci), può essere utile avvicinarlo al capezzolo e far sentire l’odore del latte, magari dopo aver spremuto qualche goccia e successivamente solleticare col capezzolo il labbro del piccolo.
A tal proposito, tenete presente che con l’allattamento si seguono le regole inverse del bon ton a tavola, in questo caso non è il cibo che va alla bocca, ma il neonato che va avvicinato al suo pasto. Il bimbo non deve essere costretto ad allungarsi per arrivare al capezzolo, altrimenti si avrà un attacco al seno sbagliato!
Fondamentale è direzionare il capezzolo verso il palato del neonato, in modo che il mento sprofondi nel seno.
Dal momento che tanto tutte le neomamme sono in estasi di fronte ai propri bimbi e passano ore ad osservarli non è difficile capire se l’attacco al seno è corretto, basta osservarlo:
- La bocca del neonato è “riempita dal seno”, non solo dal capezzolo, ma anche dalla zona intorno a questo. In particolare, per quanto riguarda l’areola, sarà visibile solo la parte superiore, perchè quella inferiore sarà coperta dal mento del bimbo.
- Il labbro inferiore del neonato deve essere rovesciato all’esterno, se si ripiega all’interno non va assolutamente bene.
- Come già detto il mento sarà bello comodo nel seno della mamma.
- Il suo naso sfiora il seno. Non preoccupatevi non soffocherà… ho passato mesi a staccare il naso di mio figlio dal mio seno, al consultorio mi hanno fatto notare che nel momento in cui faceva fatica a respirare si staccava dal seno da solo! Verissimo, ma devo dire che ogni tanto anche dopo aver appreso questa verità, mi veniva spontaneo schiacciare un po’ la tetta per lasciargli libere le narici!
- Non si devono sentire versi e schiocchi, il caratteristico “cloc” non va bene
- Il modo di ciucciare cambia nel corso della poppata il neonato intervalla suzioni lunghe e brevi a pause
- Le fossette sulle guanciotte che tanto ci fanno tenerezza, durante la poppata non devono esserci
Se l’attacco non è corretto che si fa?
Niente panico! La cosa da non fare è staccare un neonato in piena poppata con l’appetito di un leoncino tirandolo via dal seno, pena il distacco del capezzolo… scherzi a parte può essere davvero doloroso. Basta inserire delicatamente un dito, io trovo più comodo usare il mignolo, nell’angolo della bocca del bimbo e una volta staccato, riprovare cercando l’attacco al seno corretto.
A inizio poppata non si sente subito, ne si vede deglutire il piccolo. Il latte infatti non arriva subito, ma fuoriesce stimolato dalla suzione ed è a questo punto che mandibola e mascella inizieranno a muoversi e le tempie a “fremere”. Il modo di ciucciare si tranquillizzerà man mano che l’appetito verrà appagato.
I primi tempi è normale avere fastidio e sensibilità al seno e ai capezzoli, così come ad inizio poppata per un certo periodo, ma dopo un po’ deve passare, allattare non dev’essere doloroso. Se si continua a sentire male significa che il bimbo non ha un attacco corretto e per evitare tanti problemi frequenti e fastidiosi come le ragadi, il mio consiglio è di rivolgersi ad un consultorio o ad una consulente, io adoro, stimo e ringrazio La Leche League per il supporto che ha dato a me e a tante mamme del blog.
Presto diventerete bravissime, l’attacco al seno sarà perfetto e sarete una “squadra fortissmii”, non fatevi scoraggiare dall’inizio!
Di seguito un interessante video del Ministero della Salute